MI DICEVA CHE ERO UNO “STRADAROLO”! Ferratelle senza glutine
Mia madre mi ha sempre detto che sono uno “stradarolo“. In romanesco significa “ragazzo che vive per strada“, uno per cui non è mai troppo tardi per rincasare. E mia madre ha sempre avuto ragione!
Da bambino, dopo la scuola, stavo sempre sotto il cortile di casa, o nel campetto della parrocchia a giocare con gli altri amici, una citofonata: “che scende Manolo?” e subito via fuori di casa!
Ricordo ancora la leggerezza di quegli anni, l’innocenza e la spontaneità con cui si giocava fra coetanei. Non c’era bisogno di stare attenti a chi fosse “l’altro bambino”, da quale famiglia venisse, che lavoro facessero i suoi genitori, se fosse bianco, nero, rom o cinese … “in strada” e davanti ad un pallone eravamo tutti uguali, tutti bambini che volevano giocare e avevano lo stesso diritto di farlo!
La strada è stata poi una mia prima fonte di ispirazione e idea di viaggio, quando a 18 anni ancora studente del 4 anno, sono partito d’estate per 3 mesi in un lungo interrail. Il primo zaino in spallla, i primi scarponi ai piedi, il primo taccuino da viaggio e da Roma ho proseguito verso il nord Italia, per poi vagabondare per la Francia, il Belgio, l’Olanda e Luxembourg. Ricordo ancora l’espressione del mio amico Antonio che mi ha accompagnato alla stazione, mentre dal finestrino del treno lo salutavo e lui sbigottito si domandava se fossi pazzo! Non avevo poi letto così tanto circa i viaggi in solitaria o quelli con lo zaino in spalla, vent’anni fa si facevano ma non se ne parlava come oggi. È stata quindi una scelta istintiva, un bisogno di “evadere” verso mete per me sconosciute.
La strada mi piaceva ma la casa di famiglia -adorata – mi andava stretta. Ed ecco la prima stanza condivisa con un altro amico, in una casa con altri 4 ragazzi, in tutto 6 persone in una “tre camere e cucina” con terrazzo al Pigneto. I primi “turni di lavoro” per pulire il bagno, la cucina, fare la spesa … le prime discussioni tra coinquilini, le prime sbornie dopo una spaghettata sul terrazzo e birra a volontà!
Quanta strada ho fatto a piedi, in metro o scooter per andare a lavoro! E quanta strada fatta nel lavoro stesso: i primi obiettivi raggiunti , le prime promozioni e le tante responsabilità. Quante strade nuove ho cambiato grazie al lavoro: Londra, Milano, Barcellona … e tra queste, anche le strade che sono diventate un po’ la mia casa, Copenaghen!
La pazzia è la strada che ho spesso intrapreso per prendere di petto la vita quando cominciava ad essere noiosa. La ripetitività, la mancanza di stimoli … odio tutto ciò! Alzarmi una bella mattina, mandare per email le dimissioni da un lavoro che amavo e partire senza limite di tempo. Stavolta seriamente senza meta, solo con lo zaino come casa e senza troppi obiettivi se non quello di respirare! Autostop, corriera, camion … piedi. Solo io e la strada, con amiche le mie gambe, le montagne, il mare, la pioggia o il sole. Obiettivo: verso l’Asia!
Ancora tante strade percorse, tentate, assaporate, scoperte … come quella del teatro, della spiritualità, della convivenza, della solitudine. E non ho potuto evitare poi, le strade tortuose che rendono un po’ più difficili alcuni momenti della vita. Strade che voglio dimenticare …
Ognuno di noi percorre tante strade nella vita, chi tantissime, chi solo una manciata, chi soltanto una … Nessuna di loro va evitata, ma vissuta e affrontata a testa alta. Tutte le strade che si incontrano nella propria vita s’incrociano e ti riportano spesso ad un punto di partenza, che sei tu, col tuo vecchio o nuovo io. E’ tutto nelle nostre mani, dipende tutto da come percorriamo la strada presa. Io ho scelto di camminare un po’ così, senza troppe regole e domande, forse un po’ “day by day“, ma è il mio modo, la mia scelta.
E’ questo ciò su cui rifletto mentre preparo le Ferratelle senza glutine. E’ un dolce tipico Abruzzese, che si prepara grazie all’aiuto di una piastra-stampo. Ci sono molti stampi con diversi disegni e motivi, io ho usato una piastra elettrica di amici abruzzesi con le classiche linee. S’incrociano proprio come le strade di una città e su ognuno di loro si potrebbero scrivere tante storie …
Potete farcirle con marmellata, miele o con le creme spalmabili. Vi regalo questa ricetta e vi auguro buona strada!
Ferratelle senza glutine
Ingredienti per le Ferratelle senza glutine
125g di farina di riso
3 uova
120 g. di olio di riso ( io Molino Rossetto)
40g di zucchero di canna
2 gocce di essenza all’anice (potete scegliere anche di usare la Vaniglia, il limone un’essenza a vostro piacere)
1/2 cucchiaino di bicarbonato
Preparazione delle Ferratelle senza glutine
- – cominciamo scaldando per bene la piastra
- – prendete le uova e separate i tuorli dagli albumi
- – in una ciotola montate a neve gli albumi con le fruste elettriche
- – in un’altra ciotola mixate i tuorli con lo zucchero, l’olio e il bicarbonato
- – unite il contenuto delle due ciotole e aggiungete la farina. Dovreste ottenere una consistenza un po’ densa, nel caso fosse ancora liquida aggiungete la farina poco a poco
- – aggiungete l’anice o l’essenza che avete scelto
- – oliate la piastra e versate un mestolo alla volta, rimandando fermi su un punto della piastra così da garantire una forma tonda
- – io ho fatto cuocere le ferratelle senza glutine 1 minuto
- – estraete dalla piastra la vostra ferratella con l’aiuto di una forchetta e siate veloci nel farlo, così eviterete di farla bruciare
Buona strada ancora a tutti!
Manolo
”Solo io e la strada, con amiche le mie gambe, le montagne, il mare, la pioggia o il sole.” e mi sembra di immaginarti con il tuo zaino in spalla, mentre percorri sentieri inesplorati. Chissà quante meraviglie avranno visto i tuoi occhi e chissà quanto hai ancora da scrivere 😀
La strada è metafora della vita e tu l’hai raccontata con un pizzico di poesia -che a me piace troppo- e con il tuo stile inconfondibile, spontaneo e sincero, bravoo
P.S. sono cresciuta a ”pane e ferratelle” : proverò al più presto la tua ricetta 😀
Sono contento che ti sia piaciuto! So bene che è il tuo dolce, il dolce dell’Abruzzo! Nella ricetta quindi ci sei anche un po’ tu! 🙂
Che belli i tempi in cui si poteva tranquillamente giocare sotto casa ed essere bambini, non come ora che la maggior parte è incollata agli iphone-tablet & co….la prima volta cheho preso il treno da sola a 18 anni dopo il campeggio a Forio d’Ischia dove ho lasciato un pezzetto di cuore, ancora mi sogno la vista che si gode dal tetto….i tuoi racconti mi piacciono e le ricette ancora di più, ma stai seriamente rischiando che io mi presenti sotto casa tua per assaggiare tutte queste delizie;):P
🙂
Bellissimo questo post Manolo. Anch’io giocavo per strada e ricordo mia madre che richiamava me e mio fratello e noi che facevamo finta di non sentire…Quante strade percorse, attraversate, sfiorate e ancora da fare…Da buona abruzzese, adoro le ferratelle e le faccio spesso. Mi mancava una ricetta gluten free, che farà felice la mia nipotina!
Un abbraccio,
Mary
Non sai quanto mi fa piacere che un’abruzzese mi dica ciò! GRAZIE! L’Abruzzo è una terra bellissima, ho visto diversi posti … e soprattutto con una popolazione forte e tosta!!! Vi ammiro …